Memorie SSD: Un disco allo stato solido opera in maniera completamente diversa da un disco magnetico. Su quest’ultimo i piatti sono magnetizzati con una serie concentrica di zero e uno, costituendo in questo modo i file che trattiamo ogni giorno. Quando si cancella un file si svuota (dal punto di vista logico) una parte del disco, permettendo di utilizzarla in futuro per l’allocazione di altri file. Questa cancellazione non ha nessun impatto sulla superficie del disco, ma richiede periodicamente una politica di deframmentazione (spesso abbreviato in defrag) in modo da non ritrovarsi con il disco zeppo di dati con dei piccoli buchi disponibili sparsi però in maniera disordinata. Scrivere un file di grandi dimensioni in questo caso comporta grandi tempi di attesa dovuti alla scrittura di parte di esso in posizioni diverse.
Pur con dischi con velocità di scrittura elevata (ad esempio 100 Mbyte/s) il tempo che occorre per scrivere un file da 100 Mbyte in piccole porzioni di disco libere dipende in massima parte dal tempo necessario per spostare la testina di scrittura da un punto all’altro. Paradossalmente, avendo 1.000 spazi liberi da 100 Kbyte ciascuno, con un tempo di spostamento della testina di 5 millisecondi il tempo necessario per scrivere il file sarebbe di 6 secondi (1.000 x 5 ms per gli spostamenti da aggiungere a 1 secondo necessario per scrivere 1.000 spazi da 100 Kbyte a 100 Mbyte/s). Se non ci fosse gap tra gli spazi disponibili il tempo totale sarebbe di solo 1 secondo.
Fonte pcprofessionale